Abstract
Il Museo del Bargello a Firenze, primo al mondo per la scultura italiana del Medioevo e del Rinascimento, non possiede a oggi un catalogo e una banca-dati adeguati alle quantità e alla qualità delle sue collezioni. Tale arretratezza, dovuta alla cronica sfortuna critica della scultura rispetto alla pittura lungo i secoli passati, si avverte nel campo delle conoscenze più tradizionalmente storico-artistiche, ma soprattutto in quello della moderna diagnostica materiale e tecnica applicata alle opere d’arte. Fra le sculture di riferimento del museo spiccano i bronzi del ’400, del ’500 e del ’600, che annoverano maestri come Donatello, Verrocchio, Cellini e Giambologna. A essi si debbono non solo capolavori unici, ma anche i modelli originali di tipi iconografici che hanno avuto una diffusione talvolta assai vasta nei secoli (p.e. Giambologna), trovandosi oggi rappresentati da svariati esemplari nelle raccolte pubbliche e private di mezzo mondo. Di tali tipi il Bargello conserva quasi sempre le versioni più antiche e scelte, provenienti dal patrimonio granducale dei Medici: il loro studio approfondito e scientificamente avanzato promette dunque di essere oltremodo utile non solo al museo che li custodisce, ma, comparativamente, a qualunque possessore di esemplari analoghi, connessi con quelle versioni per discendenza diretta o indiretta. Le più evolute risorse delle nanoscienze e delle nanotecnologie consentiranno indagini mirate sulle terre e sulle “anime” di fusione rimaste all’interno dei bronzi; sulle leghe che formano la materia metallica; sulle giunture di parti assemblate che compongono le figure; sulle riparazioni locali – a caldo o a freddo – dovute a errori durante il processo di fusione, o a traumi fisici successivi; sulle tracce della lavorazione a freddo per completare e rinettare le figure; sulle svariate patine (perlopiù organiche) che sin dall’origine hanno nobilitato l’aspetto delle opere, e che sono state spesso rinnovate nei secoli per sostituzione o per sovrapposizione alle precedenti. Da tutti questi risultati, collazionabili in un’adeguata banca-dati, e messi al servizio di una catalogazione storico-artistica non più limitata ma a tutto campo, scaturiranno indicazioni preziose – per l’intera metallurgia artistica – sulla conservazione e sul restauro futuri dei manufatti, sulla prevenzione di degenerazioni procurate dalle terre di fusione entro le cavità metalliche, sul trattamento delle patine, sulla datazione degli esemplari multipli.
Tag
Conservazione e restauro delle opere d’arte, Metallurgia artistica, Nanoscienze e nanotecnologie
Ambito Applicativo
Anno di Pubblicazione
2019
Bando
Progetti di Alta Formazione attraverso l’attivazione di Assegni di Ricerca in ambito culturale (Bando assegni di ricerca anno 2019)
Descrizione Bando
Progetti di ricerca in collaborazione fra Università/Enti di ricerca e altri soggetti pubblici o privati con l’obbiettivo di sostenere percorsi di alta formazione che integrino le conoscenze teoriche con le competenze realizzate in specifici contesti d’esperienza.
Università, Ente o Capofila Progetto
Scuola Normale Superiore
Dipartimento / Istituto
Classe di Lettere e Filosofia
Acronimo
AnaGBar
Numero Assegni / Borse
3
Contributo Erogato
93.240,00 €
Cofinanziamento %
45%
Durata in mesi
24 mesi
Link Evento
https://www.youtube.com/watch?v=8fgyUPws_kg&list=PLW5kU--3bfh1Q4zJjg-TRcFMMAG1iza7l&index=15&pp=iAQB
Codice Priorità Tecnologica
T.1.6
Codice Missione Strategica
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