Abstract
I beni culturali lapidei del parco mediceo di Pratolino, di proprietà della Città Metropolitana di Firenze, sono colonizzati da licheni e biofilm (cianobatteri, alghe, funghi), che rappresentano un elemento di degrado estetico e una minaccia per la conservazione. La loro rimozione è un passaggio necessario per qualsiasi intervento conservativo e di restauro. La prassi dei restauratori prevede trattamenti con biocidi seguita da rimozione meccanica e dall’eventuale applicazione di prodotti (spesso i medesimi biocidi) volti a limitare i fenomeni di ricolonizzazione. Tuttavia, i biocidi correntemente in uso sono tossici per operatori e ambiente, nonché responsabili dello sviluppo di ceppi resistenti. Inoltre, per diversi biocidi commerciali, come i sali d’ammonio quaternario, evidenze sperimentali hanno fatto ipotizzare che la denaturazione della molecola biocida possa nel tempo fornire nutrienti e promuovere la ricolonizzazione. Il presente progetto mira a valutare, comparativamente ai trattamenti tradizionali, l’efficacia e la persistenza – nonché il livello di interferenza con il substrato – di biorimedi per la rimozione (green biocides) e la prevenzione della ricolonizzazione (green preservatives) di licheni e biofilm sui beni culturali lapidei del parco di Pratolino. L’indagine sarà focalizzata sull’applicazione di oli essenziali estratti da piante officinali quali origano e timo, le cui proprietà antimicrobiche e antimicotiche sono ben note. La Toscana ha esperienze importanti nella coltivazione di piante officinali ad uso fitochimico e medicinale. Il loro utilizzo per la conservazione preventiva può costituire un’alternativa eco-friendly ai diffusi trattamenti a base di nanoparticelle di metalli (Ag, Zn, Cu, Ti), che contribuiscono al diffondersi di questi inquinanti nell’ambiente. Per substrati selezionati sarà inoltre valutata l’applicazione come green biocide del cosiddetto “aceto di legno”, un sottoprodotto della gassificazione del legno in assenza di ossigeno (pirolisi). Il partner industriale del progetto ha un’esperienza pluriennale nella valorizzazione energetica della biomassa e ha già messo a punto esperienze per il recupero degli scarti produttivi in termini di biochar. L’aceto di legno, in dipendenza dei meccanismi estrattivi, può contenere percentuali variabili di acido acetico, polifenoli, tannini, uno spettro importante del distillato di legno. Il suo utilizzo in agricoltura come bioerbicida sembra molto promettente.
Ambito Applicativo
Anno di Pubblicazione
2019
Bando
Progetti di Alta Formazione attraverso l’attivazione di Assegni di Ricerca in ambito culturale (Bando assegni di ricerca anno 2019)
Descrizione Bando
Progetti di ricerca in collaborazione fra Università/Enti di ricerca e altri soggetti pubblici o privati con l’obbiettivo di sostenere percorsi di alta formazione che integrino le conoscenze teoriche con le competenze realizzate in specifici contesti d’esperienza.
Università, Ente o Capofila Progetto
Università degli Studi di Siena
Dipartimento / Istituto
Dipartimento di Scienze della VITA
Acronimo
BIOCONCULTURA
Numero Assegni / Borse
1
Contributo Erogato
42.700,00 €
Cofinanziamento %
24%
Durata in mesi
24 mesi
Link Evento
https://www.youtube.com/watch?v=4r4wzRF9NNw&list=PLW5kU--3bfh1Q4zJjg-TRcFMMAG1iza7l&index=8&pp=iAQB
Codice Priorità Tecnologica
T.1.6
Codice Missione Strategica
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