Abstract

Obiettivo della ricerca è la ricostruzione dei luoghi di reclusione di internamento in Toscana durante la seconda guerra mondiale. Oggi sono noti i campi per internati civili, in funzione dal giugno 1940 (cf. V. Galimi, L’internamento in Toscana, in Razza e fascismo, 1999), dove fu rinchiusa una ampia tipologia di coloro che erano considerati “pericolosi nelle contingenze belliche”: Bagno a Ripoli e Civitella della Chiana (ebrei italiani antifascisti, ebrei stranieri, allogeni jugoslavi), Montalbano a Rovezzano (Fi) e Renicci di Anghiari (italiani anarchici, comunisti, civili jugoslavi). Agli elementi già noti è opportuno aggiungere ora un quadro complessivo del sistema di internamento. Furono attivi altri luoghi di reclusionoi non ancora adeguatamente studiati: quelli destinati al confino degli antifascisti, le località di “internamento libero”, circa 40, riservate agli elementi considerati meno pericolosi (donne, bambini e anziani), e i campi per prigionieri di guerra (numero stimabile intorno a una decina, destinati a soldati inglesi, americani, neozelandesi e jugoslavi). Dopo l’8 settembre 1943 altri luoghi di prigionia furono i campi provinciali per gli ebrei e i luoghi di raccolta per i “lavoratori coatti” nel Terzo Reich. Questa pluralità di esperienze indica la capilllarità con cui furono condotti la repressione e il controllo sul territorio da parte del regime fascista e, in continuità, dalla Rsi. L’obiettivo del progetto è duplice: in una prima fase il ricercatore dovrà completare l’indagine della documentazione presente in ambito locale e regionale (oltre che a livello nazionale, all’Archivio centrale dello Stato di Roma, per il Ministero dell’Interno, e all’Ufficio Storico dello Stato maggiore dell’Esercito). La seconda parte del progetto sarà dedicata alla valorizzazione della ricerca, in stretto contatto con l’Archivio di Stato di Firenze (operatore culturale). Infine, risultato conclusivo del lavoro, grazie alla collaborazione dei partner della rete – l’Associazione Non dimenticare, il Comune di Bagno a Ripoli, il Museo della Resistenza e Deportazione di Prato e l’Istoreco Livorno, altamente qualificati nella valorizzazione e della promozione culturale -, sarà la costruzione di un museo virtuale dei luoghi di internamento e reclusione in ambito regionale, messo a disposizione di vari enti e istituzioni (dalla Regione Toscana, alle università e agli istituti culturali) che vogliano farsi promotori di politiche della memoria rivolte alle scuole e a un pubblico più ampio e differenziato rispetto a quello accademico.

Ambito Applicativo

Cultura e beni culturali

Anno di Pubblicazione

2019

Bando

Progetti di Alta Formazione attraverso l’attivazione di Assegni di Ricerca in ambito culturale (Bando assegni di ricerca anno 2019)

Descrizione Bando

Progetti di ricerca in collaborazione fra Università/Enti di ricerca e altri soggetti pubblici o privati con l’obbiettivo di sostenere percorsi di alta formazione che integrino le conoscenze teoriche con le competenze realizzate in specifici contesti d’esperienza.

Università, Ente o Capofila Progetto

Università degli Studi di Firenze

Dipartimento / Istituto

Storia Archeologia Geografia Arte e Spettacolo (SAGAS)

Acronimo

SIRIT

Numero Assegni / Borse

1

Contributo Erogato

41.552,00 €

Cofinanziamento %

26%

Durata in mesi

24 mesi

Link Evento

https://www.youtube.com/watch?v=jn_9lMnu8KA&list=PLW5kU--3bfh1Q4zJjg-TRcFMMAG1iza7l&index=40&pp=iAQB

Codice Priorità Tecnologica

T.4.6

Codice Missione Strategica

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